C'è poco da stare allegri o da festeggiare come un tempo. Solo la sua proverbiale fortuna politica potrebbe
salvarlo dall’incredibile e fino a qualche tempo fa non prevedibile cul de sac in cui si trova oggi colui
il quale sembrava il sempreverde ed apprezzato sindaco di Modica. Da un po’ di tempo a questa parte, bisogna ammetterlo,
ad Abbate le cose non è che gli stiano girando proprio bene. Tra feste in strutture
pubbliche non autorizzate, l’infinita querelle sul Biogas e funzionari comunali
ormai fuori controllo che gestiscono per
conto suo anche potere politico, sembra proprio una bolgia
dantesca. I tradimenti ed i volta faccia sono ormai all'ordine del giorno per Abbate. L’ultimo in ordine di tempo, dopo quello perpetrato ai dannoi del suo assessore, Maria Monisteri in occasione della festa al Castello dei Conti, è stata la volta di tradire l’amico imprenditore Michele
Leocata. Un tradimento consumato in diretta a Palermo alla presenza di tutte le istituzioni
locali e regionali proprio a proposito di Biometano. “ Il sindaco di Modica,
con una sua memoria, ha manifestato l’esigenza di una pausa di riflessione
perché possono esserci problemi di ecosostenibilità ambientale consequenziali
alla realizzazione del progetto”. Recita così una nota ufficiale diramata dopo
la riunione a Palermo, avente ad oggetto
proprio la realizzazione di un secondo impianto di Biogas nella zona industriale
di Modica ai confini, anche stavolta, con Pozzallo. Mors tua vita mea, recitavano i latini. Un tradimento
necessario quello di Abbate nei confronti di Leocata, ai fini della sua possibile anche se improbabile, sopravvivenza politica, poiché continuare a sostenere un progetto
inviso a tutta la società civile pozzallese
e modicana avrebbe rappresentato un vero e proprio suicidio per chi ambisce a fare carriera politica. Penultima figuraccia e penultimo tradimento in ordine di tempo per Abbate invece quello
nei confronti di Renzi e relativo al suo ingresso in Italia Viva di cui si parlava ormai da mesi ed avvalorato dalla visita nelle settimane scorse addirittura di un Ministro della Repubblica in provincia di Ragusa,
portata a spasso per le aziende come si
trattasse di un trofeo, proprio da Abbate che allora scelse tra tutte anche l’azienda
dell’ex amico Leocata per fare un po’ di passerella politica. Il suo ingresso nel neonato partito politico di Renzi sembrava
cosa fatta, al punto da indurre i vertici del partito stesso a riportare persino sulla pagina ufficiale del
sito la sua nomina a co-coordinatore provinciale. Abbate invece nel giro di
poche ore si è defilato rimangiandosi l'impegno assunto con Renzi e tentando di farlo rimangiare anche agli organi
di stampa che la notizia l’avevano nel frattempo prontamente
riportata. Ma cosa è accaduto in realtà di così grave da indurre Abbate a
questo dietro front? Tentiamo di spiegarvelo. Abbate è da tempo alla ricerca di
un tetto sotto cui ripararsi non appena non avrà più quello di Palazzo San
Domenico. Da tutte le parti le porte sembrano essere sbarrate. L’unica aperta ed interessante sembrava fosse rimasta quella di Italia Viva. Il percorso di costituzione del partito per il buon Renzi tuttavia è stato parecchio accidentato e
nonostante i proclami e la bella oratoria dell’ex presidente del Consiglio, quel
maledetto 4% non sembra destinato ad aumentare. Una rogna per il buon Abbate
che forte delle sue percentuali bulgare riportate alle ultime elezioni comunali
sa perfettamente che con questi numeri, che non superano nemmeno la soglia di
sbarramento del 5%, si resta a casa. Ed ecco allora il suo ripensamento. Cosa
gli resterà da fare adesso? Una bella domanda a cui purtroppo nemmeno lui è in
grado oggi di rispondere. I suoi uomini non sembrano tutti così compatti nell’assecondare
le sue ambizioni e consequenziali rocambolesche corse alla ricerca di partiti
che potrebbero o vorrebbero sostenere la sua candidatura all’Assemblea
Regionale Siciliana. Non sembrano neppure mostrare lo stesso entusiasmo di un
tempo, stanchi ormai di dover difendere le sue scelte in cui la faccia la
stanno perdendo tutti. E’ oramai iniziato da tempo quel lento isolamento che lo
sta conducendo in un angolo, a perdere consenso ed anche apprezzamento da parte
del suo elettorato. Il suo entourage lo descrive in questi giorni sempre più nervoso e provato. Eliminata
l’opzione Italia Viva per le ragioni appena enunciate, tramontata l’opzione lega per l’adesione dei Minardo, eliminato il
Pd ed i 5 stelle per ragioni di compatibilità epidermica, resta il nulla. Quel
nulla che mal si concilia con le sue
ambizioni. Anche gli amici, chi per tradimenti ricevuti, chi per opportunismo
stanno iniziando lentamente a voltargli le spalle. Sono lontani i tempi del suo
successo elettorale e pare ancora una volta che la maledizione dei Sindaci di Modica,
da quando è stata introdotta la loro elezione diretta, destinati, per ragioni
differenti, a non diventare parlamentari, torni a farsi concreta anche per il
buon Abbate. Triste destino per un uomo che immaginava per sè grandi cose ma come diceva il buon Friedrich Nietzsche: "le grandi cose ai
grandi, gli abissi ai profondi, le finezze ai sottili e le rarità ai rari".
Un proverbio dice: Non fare il passo più lungo della gamba, oppure ragiona con la tua testa ,se ce l"hai; non fare il presuntuoso, non osare ,rifletti prima di decidere cose importanti,rispetta l'erba del tuo vicino,rispetta l'altro, non essere mai sicuro di cio' che fai. Socrate diceva: E'sapiente colui che sa di non sapere....Ad maiora semper
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